sabato 8 ottobre 2016

Recensione "Il canto di Natale" (Charles Dickens) (Spoiler!)



 "Divenne così buon amico, così buon padrone, così buon uomo, come se ne davano un tempo nella buona vecchia città,o in qualunque altra vecchia città, o paesello, o borgata nel buon mondo di una volta."

Titolo: Un canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Prima edizione originale: 1843
Genere: romanzo
Sottogenere: fantastico
Lingua originale: inglese
Serie: Racconti di Natale
Seguito da: Le campane
Casa editrice del romanzo nell'immagine: Newton Compton Editori
Prezzo: € 9,90
Numero di pagine: 58
Trama: Nella gelida notte della vigilia di Natale, il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio Jacob Marley. Ma è solo l'inizio: ben presto appariranno altri 3 spiriti, per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito?

 OPINIONE PERSONALE

Desideravo da tanto tempo leggere questo racconto e, finalmente, dopo aver fatto un ordine da Amazon, mi è arrivata tutta la raccolta dei Racconti di Natale di Dickens. Avevo già visto il film di "A Christmas Carol" e mi era piaciuto molto e devo dire che il film è rimasto molto fedele al libro.
Come ogni classico in programma da leggere, avevo un po' paura per lo stile di scrittura perché non volevo leggere un racconto con una bella trama, ma con un percorso abbastanza lento. In realtà, Dickens mi ha proprio stupita! Lo stile scrittura è molto scorrevole e le descrizioni dei paesaggi e dei personaggi sono riuscite a catturarmi. Così come il film, anche il libro è entrato nel mio cuore!
Ho davvero adorato la crescita spirituale di Scrooge, grazie all'intervento del socio Marley e dei fantasmi dei diversi Natali.
Scrooge è un uomo avaro, che tiene solamente alla sua cassaforte e non osa darlo in beneficenza,  senza considerare magari che ci sono persone che ne hanno più bisogno. Come ho anticipato prima, a cambiare la sua triste vita pensano gli spiriti: prima lo Spirito del Natale Passato (rappresentato da un omino fatto di luce che porta sempre con sé uno "spegni-candela") il quale aiuta Scrooge a risvegliare il suo animo bambinesco, facendogli rivivere tutte le sue avventure, il perdono del padre, l'amicizia preziosa della sua sorellina, il suo matrimonio; a seguire vi è lo Spirito del Natale Presente ( rappresentato da un omone gigante con un lungo mantello e una corona di foglie in testa) il quale fa rivivere a Scrooge tutti gli avvenimenti che sono derivati dai suoi comportamenti, come il gioco in casa del nipote, la cena, inizialmente triste ma poi allegra, in casa Cratchit e, infine, vi è un'ampia immagine della felicità all'interno delle varie famiglie il giorno di Natale; infine lo Spirito del Natale Futuro, il più temuto da Scrooge dei tre (rappresentato da una figura oscura senza volto ma con un lungo mantello nero),che lo conduce in giro per Londra a vedere le conseguenze delle sue azioni, sia a casa Cratchit che nella sua stessa dimora. Non continuo per evitare di fare ulteriori spoiler. Dopo quest'ultimo incontro, Scrooge si risveglia dal suo stato di cattiveria e finalmente apre gli occhi verso il bene!
Descritto così non sembrerebbe, ma questo racconto insegna che non bisogna essere avari, ma aprire il proprio cuore agli altri, perché ricordatevi che un sorriso, un abbraccio o un semplice gesto caritatevole potrebbe cambiare la vita a qualcuno, addirittura salvarla!

 Detto ciò, vi saluto.
Baci e bacioni,

                                                                                                 Simo Dreamy


Gli ho dato 5 stelle su 5

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